venerdì 6 maggio 2016

Le avanguardie storiche

L.A. KLEE-BARABINO

Cl. 2H


LE AVANGUARDIE STORICHE DEL '900






Simona Cabella

Con il termine AVANGUARDIE STORICHE si indicano movimenti artistico-culturali sviluppatisi in Europa dal '900 fino a gli anni trenta circa; vengono definite cosi per distinguerle dalla neoavanguardie nate dopo la seconda guerra mondiale.
Le avanguardie rompono gli schemi artistici tradizionali, sono complesse e dietro c'è molto studio e molta ricerca. Spesso non vengono capite, perché viste superficialmente, mentre per comprenderle bisogna analizzarle a fondo.
Nella civiltà contemporanea è difficile proporre nuove avanguardie.
La tecnologia si è rivelata, oltre ad un beneficio, anche un limite e la gente di oggi ha una mentalità diversa da quella dei primi decenni del 900.




Bearice D'Antonio

Tra le avanguardie artistiche quella che sento più vicina ai miei gusti è l’espressionismo. Amo i colori forti, contrastanti fra loro e le pennellate cariche di colore che quasi creano dei solchi nella tela. Mi piacciono i soggetti dell’espressionismo tedesco, ovvero la gente comune, persino nella scelta di mostrare il lato, per così dire, brutto delle persone e il fatto che l’arte venisse intesa come strumento contro la propaganda politica nazista. L’espressionismo è si un’evoluzione dell’impressionismo, ma esso non accetta il fatto che la pittura debba essere piacevole alla vista o debba essere verosimile, con colori tenui e soggetti allegri e pieni di vita.
Anche ai giorni nostri, forse con l'uso di caricature, il fare arte contro la società e la politica è fattibile, globalmente parlando, e probabilmente farei anch’io dei quadri di questo genere; però dipingerei solo la società italiana, corrotta e decadente. Sì, mi piacerebbe farlo, e forse lo farò se ne avrò l’occasione, ma mischierei il colore del gruppo Fauves e i soggetti del gruppo Die Bruche.
L’espressionismo è espressione dell’artista in tutti i campi artistici: l’artista deve essere libero di fare arte ma può arrivare al punto in cui rappresenta una minaccia per la società e per il potere. Difatti in Germania, nel periodo nazista, ad alcuni artisti fu impedito il continuare a produrre la loro arte e altri furono obbligati ad emigrare negli Stati Uniti. Anche oggi si possono ripresentare questi problemi, ma comunque in Italia non molti hanno fatto qualcosa di concreto. Comunque credo che nel nostro paese difficilmente potrà avvenire una rivoluzione di tipo avanguardistico, perché le avanguardie, fondamentalmente, sono contro i modelli tradizionali e il nostro è un paese prevalentemente tradizionalista.





Sara Ferrari

Nel ventunesimo secolo ormai non si avverte più l'influenza delle avanguardie storiche, gli importanti movimenti artistici che caratterizzarono i primi decenni del ‘900 e che produssero idee e proteste contro la società borghese che deteneva il potere in quel periodo.
Infatti con l’avanzare degli anni, la classe borghese ha riacquistato il potere che prima, in parte, era stato messo in crisi.
Oltretutto i metodi per divulgare le notizie e la cultura sono cambiati e queste vengono manipolate secondo gli interessi dei governi.
Riproporre un modello di protesta simile a quello delle avanguardie dei primi decenni del '900 sarebbe praticamente impossibile nei nostri tempi.
Il progresso portato dalle nuove tecnologie ha fatto in modo di imporre, oltre ad una idealizzazione della società dei consumi, anche dei canoni che dobbiamo seguire per permetterci di vivere tranquillamente.
Per far si che tutti si limitino a vivere senza idee proprie e sotto l’influenza delle multinazionali, è necessario, infatti, “insegnare”, fin dai primi giorni di vita, alle persone ad uniformarsi e a opporsi ad ogni tipo di innovazione che andrebbe contro i canoni preimposti dalla società, escludendo tutte quelle persone con idee diverse dal “comune”.
Quindi divulgare un pensiero rivoluzionario verrebbe considerato da molti come minaccia e verrebbe impedito immediatamente.
Ormai le persone non sono più abituate a pensare e hanno bisogno di un modello da seguire.
Forse potrebbe essere più efficace creare un movimento di pensiero guidato in anonimato sia da adulti che da giovani che creino arte seguendo modelli ispirati all’impressionismo.
Infatti può essere molto efficace creare arte sulla base di soggetti, anche astratti, e immagini che rimandano emozioni, piuttosto che in base a testi o manifesti scritti, soprattutto perché, per quanto possa garantirci il governo che ogni uomo è libero di pensare e scrivere quello che più gli aggrada, ogni testo, se viene ritenuto pericoloso, verrà facilmente censurato.
Benché le avanguardie presentino stili diversi come il dadaismo e il surrealismo, secondo me per rendere un movimento artistico efficace bisognerebbe seguire appunto le idee dell’impressionismo.
Esso infatti, derivando dal romanticismo, è un movimento caratterizzato dai sentimenti; considerando che le persone ormai hanno una mentalità chiusa per quanto riguarda formulare dei pensieri diversi dall’ordinario, esse tendono a reagire a ogni modello che trasmetta emozioni e sensazioni forti.
Per arrivare ad una rivoluzione mentale di massa quindi sarebbe forse meglio iniziare appunto con l’arte rappresentata in modo semplice, ma che dia all’osservatore emozioni immediate e anche che susciti un senso di mistero, così da portare l’osservatore a cercare una vera spiegazione all’opera in un modo che lo induca a guardare dentro se stesso.
Così, oltre ad attirare l’attenzione e suscitare emozioni, questo movimento potrebbe diventare un nuovo punto di riferimento e far sì che la società si rivolti contro il potere oppressivo per diventare una comunità di persone coi propri pensieri.









Federica Marinelli

Se i concetti che sono stati alla base delle avanguardie storiche fossero riproposti nella civiltà di oggi, secondo me non avrebbero un grande impatto. La società dei nostri giorni, per la maggior parte, ha imparato ad assorbire tutto ciò che è alternativo e che va contro a qualcosa. Nel campo dell'arte ormai più nulla è considerato “strano”, ma allo stesso tempo le persone non sanno soffermarsi sull'analisi e sul significato dei particolari. Come succedeva anche nel novecento, spesso le persone non sanno o non vogliono andare oltre alle apparenze, non raggiungono il nocciolo e si fermano a ciò che si nota al primo impatto.
Le avanguardie storiche invece chiedono un lavoro di concentrazione per essere comprese.
Anche nel contesto contemporaneo le avanguardie vengono capite solo da gruppi ristretti, mentre il resto della società si sofferma alle apparenze, magari inizialmente le critica, ma alla fine le considera come tanti altri movimenti e pensieri alternativi che che si aggiungono alla infinita e indistinta diversità che già esiste.
Tutti i movimenti, i pensieri, che un tempo venivano criticati, sono stati assorbiti dalla società e con il passare del tempo avere idee diverse è diventato quasi una moda.
Dire di credere in qualcosa per risultare diversi è un modo per venire accettati e apprezzati ma, come ho già detto prima, spesso ci si ferma alla superficialità e quindi la maggior parte delle persone non sa veramente cosa sia ciò in cui dice di credere.
Tra le avanguardie storiche, due mi hanno interessata in maniera particolare, il surrealismo ed il dadaismo.
Del surrealismo mi affascina l'inconscio, il concentrarsi sul sogno e l'allontanarsi da ciò che è logico. La realtà dei sogni è complessa, ed è il fatto che si allontani del tutto da spiegazioni razionali che mi piace.
Nell'arte dei nostri giorni secondo me il surrealismo potrebbe riproporsi ancora con successo; quest'arte si sofferma ad analizzare un mondo complesso e apparentemente irragionevole e questo è l'aspetto più interessante.
Il Dadaismo invece è un arte che si concentra sull'umorismo in senso provocatorio. Il nome viene da “dada” che è un suono che cerca di ricordare le prime parole di un bambino. Gli artisti dadaisti prendono in giro in modo umoristico gli altri al di là della logica. La cosa che più mi colpisce è il significato ed il senso che si trova dietro ad ogni poesia ed opera d'arte, che a primo impatto possono sembrare infantili.
Mentre il surrealismo si concentra sullo studio di concetti complessi, le opere dadaiste appaiono quasi infantili e secondo me non verrebbero accettate proprio perché in apparenza appaiono semplici e facili da farsi per chiunque.





Gabriele Teodosio

Sicuramente tra tutte le avanguardie dei primi decenni del '900 quella che mi ha appassionato di più è il dadaismo. Sono stato attratto da questa corrente fin da subito.
A dire il vero ero in cerca di una forma d’arte così irriverente, satirica e che rifiutasse i preconcetti e quasi li deridesse. Quando creo qualcosa di mio, con la mia fantasia, mi accorgo che questo movimento è molto presente dentro me. Opere come “Fontana“ di Duchamp, geniali e d’impatto, danno una scossa alle persone e le fanno ragionare; è ovvio che un vespasiano rovesciato non è una fontana, ma serve per provocare chi in un primo momento avrà un rifiuto ma, dopo aver riflettuto, probabilmente ne capirà il messaggio ironico nei confronti del concetto classico di arte. È proprio questo il nocciolo della questione, il dadaismo fa pensare a qualcosa che nella società moderna manca e che quindi serve per più motivi: innanzitutto viviamo in una società frenetica e sempre veloce, questo ci porta ad essere sempre e costantemente sotto pressione e a prendere decisioni in fretta senza pensare; inoltre non essendo più abituati a pensare non sappiamo nemmeno noi cosa ci piace realmente, anche se nei social networks valutiamo la nostra vita a seconda del mi piace e del non mi piace. L’arte oggi potrebbe essere vivificata anche dal dadaismo che risveglierebbe la creatività nel nostro mondo. Uno dei messaggi del dadaismo è appunto quello di rompere gli schemi e dove, se non in Italia, avremmo bisogno di una rivoluzione artistica per far capire che l’arte in tutti i campi non è solo quella classica? Anche se nata più di un secolo fa, questa avanguardia può funzionare ancora oggi.







Greta Zappalà

Avanguardia è sinonimo di opinione intellettuale, artistica e letteraria.
Gli artisti dell'avanguardia sono i più estremisti, innovativi...
L'avanguardia nei primi decenni del '900 si impone come movimento artistico: ne sono esempi l'espressionismo, l'astrattismo, il futurismo, il cubismo, il dadaismo e il surrealismo.
Gli artisti di questi movimenti si proponevano il compito di andare controcorrente e in modi diversi, di opporsi, provocare, criticare.
Charles Baudelaire, già nel secolo precedente, potrebbe considerarsi uno dei precursori delle avanguardie.
L'espressionismo è il movimento artistico che preferisco in quanto rappresenta una realtà più profonda, una realtà che viene più dall'animo. E' un'ondata di creatività e ribellione. In pratica si '' sostituisce '' l'occhio esterno con quello interno, dello spirito. Questo nuovo linguaggio è ricco di contenuti sociali e di una realtà drammatica. La realtà di quegli anni era la guerra. Gli artisti espressionisti, inoltre, polemizzavano contro la società borghese, l'alienazione del lavoro... Criticavano anche gli artisti che li avevano preceduti. La cosa fondamentale, quando si dipingeva, era la comunicazione di un qualcosa di diverso; era creare un rapporto profondo fra l'artista e il mondo. Mi piace questo movimento perche' strano, originale. Secondo me i principi dell'espressionismo potrebbero ancora risultare scomodi, anche per la società contemporanea. Gli espressionisti esprimono attraverso l'arte gli stati d'animo e mettono in risalto le emozioni del pittore, attraverso l'uso dei colori in disarmonia fra loro in modo da creare nervosismo, violenza. In molti casi, le figure avevano un significato politico e sociale. Quindi c'è un rapporto diretto fra scontro politico/sociale e arte. Io credo che possa essere una buona idea riproporre questi principi. La gente si scandalizzerebbe, ma sarebbe una spinta per la società, per cambiare qualcosa, migliorare il mondo in modo alternativo e intelligente.





Garziano Valeria

L’arte è uno dei mezzi migliori per esprimere e trasmettere un’idea.
Il concetto di avanguardia nel campo dell’arte può essere un mezzo per protestare e per esporre le proprie idee e potrebbe venir riproposto nella società dei nostri giorni come risposta ai politici e alle loro concezioni opponendosi agli schemi tradizionali che ci sono nella società, esprimendosi in modo diretto, stuzzicando l’attenzione dell’osservatore, ma senza creare maggiore confusione.
La nostra società è basata sull’essere abiutuati ad avere sempre una risposta immediata, sul non cercare cosa sarebbe meglio, ma solo ciò che è facile da ottenere. Non si è abituati ad esprimere veramente ciò che si pensa, ma è diffusa una grande superficialità. Perciò il tipo di avanguardia che dovrebbe riproporsi in questa società dovrebbe riuscire a scuotere le persone da queste condizioni e, in modo diretto, dovrebbe mandare un messaggio di ritorno a ciò che è veramente importante. Il concetto dovrebbe essere appunto diretto, ma non superficiale o banale, in quanto scopo delle avanguardie è una ricerca dei significati. Perciò si dovrebbe con forza catturare l’attenzione di chi osserva, in questo modo l’osservatore sarebbe attratto e presterebbe molta attenzione, di conseguenza il messaggio arriverebbe chiaramente.
Tra le avanguardie artistiche dei primi decenni del ‘900 quella che mi intaressa di più è il dadaismo. Questo perché si basa molto sull’ironia , sull’umorismo e, ovviamente, va contro ogni consueta logica. Quello che mi attrae è il fatto che l’ironia, invece che risultare una presa in giro, porta farsi delle domande e a cercare di capire quale ideologia e quale pensiero si nasconde dietro un’opera. Personalmente, invece che rimanere basita davanti a un’opera dadaista, che è una reazione comune, rimango affascinata dalle idee che hanno avuto quegli artisti. Penso che sia affascinante capire ciò che ha portato alla realizzazione di qualcosa. Questa avanguardia è quella che stravolge di più il senso comune, in quanto elimina la logica tradizionale e ne crea una tutta propria.
I principi dadaisti potrebbero rappresentare un riferimento nella civiltà odierna siccome ancora adesso ci sono delle forme di arte che si basano sull’ironia, anche se, secondo me, queste hanno per lo più lo scopo di prendere in giro o di infastidire, invece che creare una logica alternativa.






Aaike Nicols

Le Avanguardie storiche, nel passare degli anni, sono sempre andate contro al senso comune o al normale modo di intendere l’arte.
Le Avanguardie sono sempre state una forma di ribellione contro la politica, il potere e la società.
L’arte è stata usata come arama ed ha quasi sempre funzionato come tale.
Le Avanguardie e l’ arte che c’è in esse sono quindi un metodo rivoluzionario per ribellarsi.
Credo che se oggi le Avanguardie storiche venissero riproposte nella società per ribellarsi e rivoluzionare non tutti ne capirebbero il senso. L’arte e tutto ciò che la riguarda viene ormai concepita come “qualcosa di carino da vedere”, ciò richiama l’ assioma di Andy Warhol “All is pretty” del 1968.
La società sta diventando sempre più superficiale e non fa il minimo sforzo per comprendere.
Le Avanguardie e la loro importanza verrebbero sicuramente sottovalutate o adirittura non considerate affatto a mio parere.
L’Avanguardia che più mi interessa è il Dadaismo.
Il Dadaismo è un movimento che nasce a Zurigo, in Svizzera, durante la prima guerra Mondiale. Questa Avanguardia ha come principi fondamentali prendersi gioco degli altri, provocare e andare contro ogni logica.
Il Dadaismo si ribellava contro ciò che è normale, ma lo faceva con umorismo e sarcasmo. Ed è per questo che gli artisti che seguivano questo movimento erano rispettosi e strani.
Il Dada era quindi alla ricerca della libertà della fantasia.
Si possono ritrovare questi aspetti nella poesia di Tristan Tzarà. Nella poesia “per fare una poesia dadaista” l’ autore scrive infatti che per fare una poesia bisogna semplicemente ritagliare le parole da un giornale, porle in un sacchetto e mischiarle per poi ricomporle in ordine casuale.
A quel punto avremo ottenuto una poesia che rispecchia il nostro animo.
Il poeta in questa poesia vuole provocare; lo fa però in modo pacato, scherzoso ed ironico.
Usa termini non troppo complicati per far capire bene il significato della sua provocazione.
La sua intenzione è porsi contro ai poeti; perché solitamente un poeta mette nella propria poesia i suoi sentimenti e le sue riflessioni avendo cura del modo in cui si esprime.
Tristan Tzarà al contrario descrive la poesia come un processo quasi meccanico, robotico e non calcolato, ovvero l’esatto opposto di ciò che dovrebbe essere.
I dadaisti non solo si dedicano alla poesia come scrittura, ma anche all’arte visiva, usando materiali mai usati prima.
L’opera di Duchamp chiamata “La Fontana” infatti vuole prendere in giro la scultura e l’arte.
Quest’opera non è altro che un urinatoio rovesciato con su scritto “Fontana”. Se a quell’epoca avessimo messo un ricco borghese davanti ad un opera del genere sarebbe probabilmente inorridito, o non la avrebbe considerata con serietà.
I Dadaisti usano quindi materiali molto comuni, quasi scontati.
L’arte perde il suo significato, l’opera è un oggetto e basta, che non propone alcun valore simbolico.





Tommaso Rivella

Se si provasse a proporre il concetto di avanguardia nella società odierna, risulterebbe difficile che tale concetto catturi l'attenzione e stupisca qualcuno. Il motivo sarebbe dato dal fatto che la società è ormai sempre più disposta ad accettare e assorbire ciò che è nuovo, la maggior parte delle volte,con totale indifferenza.
Ormai, grazie sopratutto ad internet e ai vari metodi di informazione moderni, la gente è in grado di conoscere ed entrare in contatto con ogni tipo di innovazione, ideologia ecc... e di conoscerne quasi ogni aspetto. Di conseguenza, come già detto in precedenza, è difficile riuscire a stupire una persona scuotendone la mente e mettendo in crisi i suoi principi.
Ciò non vuol dire che non esistano o non si possano creare avanguardie, per esempio, una che mi viene in mente è la così detta “street art”, la quale, si presenta in varie tipologie. Una di queste è l'arte dei graffiti, che è una di quelle che stanno prendendo più piede ultimamente. Severamente vietata nella maggior parte dei paesi per via del fatto che viene espressa su muri, vagoni, ovunque insomma e, di conseguenza, la ricca, buona e corretta società moderna non è disposta a tollerarla e ritiene i writers dei delinquenti da fermare.
Tuttavia anche questo tipo di avanguardia sta via via per essere assorbita dal sistema, venendo publicizzata ed esposta come normali quadri in una mostra. Specialmente negli ultimi tempi , nei quali questo fenomeno si sta diffondendo sempre più, alcuni di questi artisti stanno combattendo: cancellando, come è successo a Bologna, le proprie opere in modo che nessuno le possa usarle per scopi per i quali non sono state fatte.
Un'altro metodo che potrebbe essere utilizzato per opporsi all'omologazione nella società contemporanea potrebbe essere, semplicemente, l'essere seri: è vero, può sembrare banale ma, pensandoci bene, se si guarda la società dei consumi di adesso, questa tende a presentarsi come una società allegra, piena di gioie e soddisfazioni, dove i problemi non esistono e la gente si compiace di questa sensazione e vi si adegua senza ragione diventando tutti burattini del potere.
Se invece si analizza seriamente quello che ci circonda, si può strappare questa maschera alla società e riuscire a contrastarla, con una reale coscienza del motivo per cui lo si fa. L'andare controcorrente non consiste semplicemente nel modo in cui ci vestiamo o dal tipo di musica che si ascolta, ma anche da come la nostra testa ragiona e da come noi ci comportiamo.
Tra le avanguardie del secolo scorso, una mi ha particolarmente interessato, ossia il dadaismo.
Mi ha colpito sopratutto per il suo modo di rifiutare gli standard artistici, e non solo tramite opere che andavano contro il modo consueto di intendere l'arte stessa e la sua funzione nella società novecentesca, ma anche mettendo in dubbio e stravolgendo ogni tipo di convenzione sociale, enfatizzando la stravaganza e l'umorismo passando attraverso i vari campi artistici fino a chiamare in causa le ideologie politiche. Seguendo questo concetto, a mio parere si potrebbe tutt'oggi conseguire la libertà creativa ed intellettuale, riuscendo così a non essere burattini del potere.









































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